Risposta ad un lettore - (12 Differenti realtà - settembre 2025)





Ciao.
Quanti alunni hai trovato ? Che abbiano voglia di imparare ?
Io ho letto tutto, ma non ho capito niente. Dunque, non puoi fare conto su di me...
Ho inteso soltanto (a garanzia che ho letto tutto davvero !) :
" L' erba ondeggiava come respiro / portando con sé il ricordo / del vento/".

( Suggestiva immagine )

Conclusione : "A ognuno il suo"
Abbi un sorriso.

frida

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Riassunto breve

Il post parla di tempo e spazio in un modo diverso dal solito.
Normalmente pensiamo al tempo come a una linea continua e allo spazio come a superfici con spessore. Qui invece si dice che tutto è fatto di istanti e confini, cioè di punti senza durata o spessore, ma che servono per distinguere un “prima” da un “dopo”, un “dentro” da un “fuori”.

Da questa idea nascono tre possibilità:

1.   C’è una legge esterna che decide come gli istanti si susseguono (tutto già scritto).

2.   Gli istanti avvengono liberamente e solo dopo inventiamo una legge per spiegarli.

3.   Ogni istante contiene già dentro di sé la regola che lo fa diventare il prossimo.

L’autore preferisce la terza ipotesi: il divenire universale non segue una legge fissa, ma si costruisce passo dopo passo, come se ogni momento portasse in sé la sua “istruzione” per il momento successivo.

Questo cambia anche come pensiamo alla libertà: non è scegliere tra opzioni, ma essere pienamente l’atto che accade adesso.

Infine si immagina un’intelligenza artificiale nuova, che non segua regole esterne fissate, ma che a ogni passo inventi da sé le proprie regole.

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Riassunto approfondito

L’autore esplora l’idea che il tempo e lo spazio siano costituiti non tanto da “intervalli” continui (periodi con durata) quanto da istanti e confini, cioè da punti-limite che non hanno “spessore” ma permettono di distinguere tra “prima” e “dopo”, “dentro” e “fuori”.


Punti chiave

1.   Cos’è un istante?

o   In matematica: un istante è come un punto su una retta del tempo — non ha durata.

o   In fisica quantistica: c’è un limite (il “tempo di Planck”) sotto il quale il concetto di durata perde senso.

o   In filosofia/spiritualità: l’“adesso” puro non può essere afferrato; non si può “stare in un istante”, perché nel momento in cui lo pensi, è già passato.

 

2.   Analogia fra tempo e spazio


Si propone un parallelismo:

o   Nel tempo un istante è il confine tra due segmenti (prima e dopo).

o   Nello spazio un confine è la curva che separa “interno” da “esterno”.
In entrambi i casi, il confine (istante o limite spaziale) non ha contenuto, ma è essenziale per far “funzionare” il sistema.

 

3.   Tre ipotesi sulla relazione tra istanti e leggi


L’autore considera tre possibilità per spiegare come gli “istanti” si concatenano nella realtà:

o   Legge prima degli istanti: esiste una legge trascendente che ordina tutti gli istanti (“tutto è già scritto”).

o   Legge dopo gli istanti: gli istanti accadono liberamente, e la legge (o la narrazione) viene “costruita” da ciò che accade.

o   Legge coincide con l’istante: ogni istante contiene in sé la propria legge di passaggio all’istante successivo. Non c’è legge esterna né ricostruzione successiva: l’istante è atto e regola insieme.

 

4.   Modello matematico a supporto dell’ipotesi 3


L’autore presenta un modello “giocattolo” (una mappa logistica modificata) in cui:

o   Lo “stato” di un istante è un numero.

o   Il coefficiente che stabilisce come evolverà verso l’istante successivo non è fisso, ma dipende dallo stato stesso.

o   Quindi ogni “istante” non è solo un punto, ma porta già dentro di sé la regola che guida il passo successivo.
Questo serve come metafora per sostenere l’ipotesi che ogni istante contiene la sua legge anziché subirla dall’esterno.

 

5.   Riflessioni sull’intelligenza artificiale (AI)


Il discorso viene esteso all’AI:

o   Le AI attuali seguono una legge esterna stabilita (modello, parametri, algoritmo).

o   Un’“AI auto-contenuta”, invece, sarebbe un modello che a ogni passo ridisegna la propria legge interna, evolvendosi “in diretta” senza un ordine esterno.

o   Questo approccio, se realizzabile, incarnerebbe l’ipotesi 3: l’istante (stato) e la legge si generano insieme.

 

6.   Libero arbitrio e tempo


Nell’ipotesi 3 (legge = istante) il concetto classico di “scegliere in alternativa” perde senso:

o   Non perché non ci sia libertà, ma perché ogni atto è già “la legge del momento”.

o   La libertà non è “scegliere tra opzioni”, ma “essere l’atto che si dà in quell’istante”.

 

7.   Esempio narrativo (esperimento pratico)


L’autore propone un mini saggio creativo: ogni frase che scrivi non è solo contenuto, ma diventa la regola per la frase successiva — come in una scrittura vivente dove contenuto e modalità si trasformano insieme. Serve a mostrare concretamente come l’ipotesi 3 funzionerebbe “in diretta”.


Conclusione semplice

Il post invita a ripensare il tempo e lo spazio non come flussi uniformi ma come reti di istanti-confini, dove ogni istante non è passivo ma attivo: porta in sé la regola che lo fa diventare il prossimo. Questo punto di vista trasforma l’idea di legge, di libertà, e persino di intelligenza — suggerendo un universo che non “obbedisce” a leggi esterne, ma che si auto organizza momento per momento.

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eh, il professore ha l’obbligo di rispiegare semplificando ove possibile… grazie per il commento che terrò in considerazione per il futuro J

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