L'occhio di vrana - 5° capitolo: l'altro vento
Mario e la moglie decisero per una pizza a pranzo. Il posto giusto è un locale aperto da pochi anni a Osor, quasi a ridosso del massiccio campanile, vicino a dov'era il bar pasticceria dei macedoni. Una terrazza all'aperto tra muri di pietra e una vite che ombreggia quel che può, collaborando con i bianchi ombrelloni. Manca solo un po' di movimento d'aria, ma non si può aver tutto. La pizza è enorme e ben cotta. Col celebre formaggio dell'isola di Pag e l'insalata vi servono pure dei panini appena fatti con la stessa pasta della pizza. Da portarseli a casa, se non ce la fate. Anche il caffè non è male, e il conto più che onesto. Usciti di là, satolli, cercano un posto all'ombra e arieggiato. La cittadina merita una visita. Nel tempo i restauri l'hanno ricomposta in un insieme armonico e resta poco da sistemare. Alcune strette viuzze sono accompagnate per tutta la loro lunghezza da piante fiorite di ogni sorta. La grande piazza, occupata per met