L' angelo - 3
Ultimo dipinto di Frida nel suo diario
" Lei sa qualcosa della morte ? " chiede Frida.
Dalì si sistema meglio sul suo trono.
" E' colei che dà e dispone. Colei che non concede, ma
sottrae.
La fine di tutto, ma non il principio. Esiste perché noi
esistiamo. Il giorno in cui tutto cesserà di agitarsi, lei farà
la sua parte, e poiché è la morte, morirà", declama il
pittore.
Frida è d'accordo con lui. Una descrizione magistrale . (…)
(Il diario perduto di Frida Khalo - “biografia romanzata” di Alexandra Scheiman)
Frida Khalo, considerata la maggiore pittrice del novecento,
scriveva e illustrava nel suo diario reale (Il
diario di Frida Khalo – autoritratto intimo, Editore electa) fatti e considerazioni
su quanto le accadeva. Nell’ultimo tempo si trovava in ospedale per
complicazioni sopraggiunte dopo l’amputazione di una gamba (cancrena) dove
riuscirono momentaneamente a stabilizzare le sue condizioni. Queste le sue ultime
parole scritte:
Aspetto felice l'uscita
e spero di non tornare mai più.
Espero alegre la salida, y espero no
volver giamais.
Invero non ritornò, morì
nella sua Casa Azul per embolia
polmonare, prodottasi naturalmente o favorita da farmaci/sostanze che assumeva è
(qui) secondario, il punto è che la sua (incredibile e relativamente corta)
esistenza accompagnata da grandi e quotidiane sofferenze era giunta al
capolinea, all’uscita. Non c’è dubbio non fosse preparata ad affrontarla… nel
diario forse non si riferiva (solo) all’uscita dall’ospedale…
Un piccolo altare con mazzi di fiori gialli di tagete,
pani zuccherati, fotografie piene di nostalgia, incensi dalle fragranze
mistiche, candele e pietanze prelibate. Nell'esotica Casa Azul di Calle de
Londres, a Coyacàn, tutto è pronto per ricevere il misterioso Messaggero che,
ogni anno il 2 di Novembre - puntuale - viene a far visita a Frida Kahlo. Ma la
pittrice ha deciso: questa sarà l'ultima volta, l'ultimo incontro con colui
che, in cambio di quelle elaborate pietanze, da tropo tempo rimanda l'appuntamento
di lei con la Morte. Perché l'artista prodigiosa - donna fragile eppure
indomita , rivoluzionaria, amica e amante di personaggi straordinari come André
Breton, Tina Modotti, Lev Trotsky - era destinata a morire a diciotto anni, nel
drammatico incidente che - invece - in virtù di un patto fin qui
scrupolosamente onorato, la restituì alla vita e all'arte. Solo per inchiodarla
- con la schiena a pezzi e le ossa rotte - al letto in cui trascorrerà anni
interi a dipingere autoritratti e a osservare la propria immagine riflessa
nello specchio sopra il baldacchino.
Frida, la donna minuta, appassionata e sofferente che amava la vita e si
augurava di uscirne " gioiosa e di non tornare mai più ", rivive in
questi scritti colorati, sensuali e sorprendenti come i suoi quadri.
(Il diario perduto di Frida Khalo di Alexandra Scheiman - presentazione)
Sol in volo va lasciata
questa terra
ché le pareti circondano
la casa,
non vi è uscita che la man
afferra
non v'è persona che ne sia
evasa.
Anche per te invero verrà
il tempo
che l'angel tuo ti donerà le ali,
per volar in quegli spazi
astrali
senza zavorra che ti sia
d'inciampo.
Mi era sfuggito questo post.
RispondiEliminaSono commossa nel ricordare " chi " fu ... e non parlo solo di pittura.
Riguardo alla poesia, intenso ma delicato il contenuto ; stilisticamente apprezzabile
RispondiEliminalo schema a rime incrociate delle quartine.
Chiedo scusa : la rima incrociata la troviamo nella seconda quartina; nella prima, la rima è alternata.
RispondiEliminaBuona serata.
Anche a me era sfuggito (rimediando adesso) di non aver inserito, all'inizio, "Ultimo dipinto di Frida nel suo diario", da cui l'ispirazione per la poesia (dedicata a Frida), L' angelo.
RispondiEliminaGrazie, ricambio il saluto.
RispondiElimina