L'amo gettato nel lago fondo
L’amo gettato nel lago fondo
s’anche vi fosse riman nascosta
la preda ambita da tutto il
mondo.
In questo luogo si vien e si
sosta
con la speranza che da
quell’acque
quel ch’è prezioso si possa
trarre.
Ma passa il tempo, trascorron gli
anni
furon parole, poi tutto tacque.
Facile ieri saltar le sbarre
ora ogni gesto ti costa affanni.
Rimiri l’acque placide e fonde,
perché sei lì ancor che aspetti,
attendi il vento che formi l’onde
anche se l’amo neppur più getti?
La gente va, ad altra fa posto,
guardi lontano, indietro nel
tempo
tra spume d’anni e sapor di mosto
e ti sovvien quel bacio dagli
occhi
e la sua mano, tutto in un lampo.
Or l’hai compresa la tua misura,
la gemma nascosta nei piccoli
tocchi,
tutto scompare ma lei non si
usura.
Da dove le vien la luce che
splende
che pare strada che invita e
attende?
In fondo che importa, a essa
t’accosti
chiudendo gli occhi e traendo un
respiro.
L’amo ha un sussulto…
la preda ha mangiato e perso
l’indulto,
costretta deve lasciar quei posti
dalla potenza del forte tiro.
Uno di meno in riva al lago,
tu eri la preda e cercavi la
gemma
alfin l’hai trovata e adesso sei
pago,
rendi la vita e consegni lo
stemma.
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